Città Sola – Olivia Laing

Un’analisi sociologica della solitudine attraverso la vita e le opere di alcuni tra i più importanti artisti della scena americana ed in particolare di New Yotk, tra l’inizio del ventesimo secolo e la fine degli anni novanta.
Le vite di Hopper, Warhol, Wojnarowicz, Darger e Klaus Nomi sono scandagliate ed analizzate da Olivia Laing con l’attenzione e l’accuratezza di un ricercatore. E’ evidente che il libro sia il frutto di mesi e forse anni di ricerche presso gli archivi storici, i musei e tutti i testimoni che in qualche modo hanno intrecciato le loro vite con questi artisti.
Sullo sfondo New York, città culla della solitudine, per l’autrice, che si ritrova a vivere proprio in questa città uno dei periodi più alienanti della sua vita, ma anche per la maggior parte degli artisti protagonisti del libro. I quadri di Hopper ne sono la testimonianza più tangibile: scorci di una New York popolata da personaggi soli e solitari.
New York che fa da sfondo alle vite di Warhol, Wojnarowicz e Klaus Nomi proprio negli anni in cui si manifesta per la prima volta il virus AIDS. Alcuni quartieri di New York negli anni ’80 erano diventati il punto di ritrovo per molte persone appartenenti alla comunità gay, in anni in cui la libertà sessuale era ancora un tabù.
Wojnarowicz ci ha lasciato numerose testimonianze, attraverso le sue opere e le sue interviste, sulla New York di quegli anni e sulle condizioni dei malati di AIDS, malattia che proprio in quegli anni si stava diffondendo in maniera epidemica in particolare a New York.
L’autrice ci ricorda che proprio l’emarginazione e la stigmatizzazione sono le principali cause della solitudine e per questo descrive in maniera accurata l’importanza del lavoro fatto dagli attivisti di ACTUP al fine di evitare l’isolamento dei malati di AIDS per scongiurare il silenzio e spronare il governo e le istituzioni a parlare e a diffondere le informazioni utili per la prevenzione del contagio e per il trattamento degli effetti della malattia.
Non è un testo di facile lettura, sia per i temi trattati, sia per le frequesti citazioni, che spingono un lettore attento a documentarsi e fare ulteriori ricerche.
Un libro che consiglierei ad un pubblico adulto e con una buona cultura o interesse in particolare nell’ambito artistico.

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